Il Rolex Explorer II non è mai stato un orologio che si lascia definire come semplice, fragile o troppo raffinato.
Indossato da scienziati ed esploratori che hanno affrontato alcune delle regioni più inospitali del pianeta, il Rolex Explorer II è stato progettato fin dall’inizio per sfidare le convenzioni su cosa un orologio da polso possa realmente sopportare.
Da sempre, Rolex è sinonimo di esplorazione e le sue creazioni sono state testate nelle condizioni più estreme che la natura possa offrire. Dall’attraversamento della Manica al raggiungimento di record di velocità sulla terraferma, fino alla storica scalata dell’Everest, è quasi certo che un Rolex abbia accompagnato queste grandi imprese.
La storia dell’Explorer affonda le radici nell’epica ascensione dell’Everest da parte di Sir Edmund Hillary nel 1953, ma sono innumerevoli i momenti storici legati all’Explorer e alla sua versione successiva, l’Explorer II. Tra i suoi portatori, Ed Viesturs, l'unico americano ad aver scalato tutte e 14 le montagne del mondo oltre gli 8.000 metri (e il quinto in assoluto a farlo senza ossigeno supplementare); Jean Troillet, lo svizzero-canadese che a soli 21 anni ha stabilito il record di velocità sulla Matterhorn ed è stato il primo a scendere con lo snowboard dall'Everest; e Alain Hubert, l’esploratore polare belga che ha completato il primo attraversamento record dell'Antartide. Ognuno di loro ha indossato con orgoglio l’Explorer II durante le proprie spedizioni.
L’Explorer II è l'orologio perfetto per chi cerca qualcosa di più distintivo rispetto ai tradizionali modelli sportivi Rolex. Presentato nel 1971 come evoluzione dell'Explorer, già amato dagli alpinisti negli anni '50, l'Explorer II si distingue per una cassa Oyster più grande, che si allinea meglio con i modelli sportivi come il Submariner e il GMT-Master. Con un quadrante a quattro lancette, di cui una 24 ore ben visibile, l'Explorer II è fondamentalmente una versione del GMT-Master, ma con una differenza sostanziale: la lunetta in acciaio fissa, al posto della classica lunetta bicolore degli orologi da pilota.
La scelta della lunetta fissa non è stata dettata da un capriccio estetico, ma da una precisa esigenza pratica per un pubblico particolare: i speleologi, ovvero gli esploratori sotterranei. Questi avventurieri trascorrono lunghi periodi sotto terra, lontani dalla luce naturale, rischiando di perdere il senso del tempo. La combinazione della lancetta delle 24 ore con la lunetta fissa a 24 ore permetteva loro di distinguere facilmente tra le ore AM e PM, una funzione essenziale per le lunghe spedizioni.
Mentre l’Explorer originale era pensato per le vette più alte, l’Explorer II è stato concepito per resistere alle profondità più buie della Terra.
